Viviamo in un’epoca dominata dal digitale: documenti, comunicazioni e persino ricevute sembrano ormai passare solo dallo schermo. Viene naturale pensare che il consumo di carta sia in costante calo. Eppure, la realtà è molto diversa.
La carta è ancora largamente utilizzata, non solo per la stampa, ma soprattutto per imballaggi, prodotti monouso e applicazioni industriali. Ogni giorno ne produciamo e consumiamo tonnellate, e una buona parte di questi materiali potrebbe essere riciclata, evitando sprechi e danni ambientali.
Fare la raccolta differenziata, anche per un semplice foglio o un imballaggio, può davvero fare la differenza. In questo articolo ti mostriamo come e perché.
Il consumo di carta in cifre
Il consumo di carta e cartone nel mondo continua a crescere, con una produzione globale che ha superato i 390 milioni di tonnellate annue. La maggior parte di questa produzione è destinata agli imballaggi, seguita dalla carta per scrittura e stampa, e dai prodotti igienici come carta igienica e tovaglioli usa e getta.
In Italia, il consumo di carta si attesta attorno ai 10 milioni di tonnellate l’anno. Circa la metà di questo materiale proviene dal riciclo, mentre il resto è costituito da fibre vergini e altri componenti.
Negli Stati Uniti, le aziende generano ancora oggi una quantità impressionante di rifiuti cartacei, contribuendo in maniera significativa al consumo globale: si stima che producano abbastanza carta da poter avvolgere il pianeta diverse volte.
La produzione di carta richiede grandi quantità di energia e rappresenta uno dei settori industriali più energivori. In Italia, ad esempio, il comparto consuma ogni anno miliardi di metri cubi di gas.
Nonostante i progressi nel digitale, una parte considerevole delle stampe e fotocopie effettuate ogni giorno viene scartata inutilizzata, segno di un utilizzo spesso inefficiente della carta.
Il consumo pro capite di carta resta elevato nelle aree più sviluppate: in Europa occidentale si aggira intorno ai 150-160 kg per persona ogni anno, mentre la media globale è inferiore ai 60 kg. Questi numeri evidenziano la necessità di promuovere un uso più consapevole e sostenibile della carta, puntando sul riciclo e sulla riduzione degli sprechi.
5 buoni motivi per riciclare la carta
Riciclare la carta è un gesto semplice, ma di grande impatto. Ogni volta che scegli di buttare un foglio, una scatola o un vecchio giornale nel contenitore giusto, contribuisci concretamente alla tutela dell’ambiente. Ecco 5 motivi validi per cui dovresti farlo, sempre:
1. Risparmia energia e risorse naturali
Riciclare la carta permette di risparmiare fino al 65% dell’energia necessaria per produrne di nuova. Inoltre, per ogni tonnellata di carta riciclata si possono salvare circa 17 alberi e oltre 26.000 litri d’acqua.
2. Riduce l’inquinamento
Il processo di riciclo genera meno inquinamento dell’aria (–74%) e delle acque (–35%) rispetto alla produzione da materie prime vergini. Meno impianti industriali attivi, meno emissioni nocive nell’ambiente.
3. Libera spazio nelle discariche
Ogni anno, la carta occupa una porzione enorme delle discariche. Riciclandola, contribuisci a ridurre drasticamente i rifiuti destinati allo smaltimento, aiutando anche a contenere i costi di gestione urbana.
4. È un ciclo virtuoso
La carta raccolta può trasformarsi in nuovi imballaggi, tovaglioli, carta igienica e prodotti per l’uso quotidiano. Un foglio usato oggi può rientrare nel ciclo produttivo in pochissimo tempo, dando vita a qualcosa di nuovo.
5. Fa bene all’economia circolare
Il riciclo genera valore anche sul piano economico. Alimenta un’intera filiera industriale fatta di impianti, cooperative, aziende e consorzi che lavorano per un futuro più sostenibile, creando anche posti di lavoro.
Come viene riciclata la carta?
Il riciclo della carta è un processo ben organizzato che trasforma i rifiuti cartacei in nuova materia prima, pronta a tornare sul mercato. Ecco come funziona, passo dopo passo:
- Raccolta e stoccaggio
Carta e cartone vengono raccolti attraverso la raccolta differenziata e poi stoccati in impianti specializzati. - Selezione e separazione
Il materiale viene selezionato per rimuovere eventuali impurità (come plastica o metalli) e suddiviso per tipologia. Parte del lavoro è svolto da macchine, ma spesso è necessario anche l’intervento manuale. - Pressatura in balle
La carta selezionata viene compressa in grandi balle che vengono spedite alle cartiere per essere lavorate. - Sminuzzamento e disinchiostrazione
Le balle vengono sminuzzate, immerse in acqua calda e trattate per eliminare inchiostri, colle e altre sostanze. - Purificazione e raffinazione
Il materiale viene ulteriormente filtrato per ottenere una pasta di cellulosa pulita e uniforme. - Aggiunta di fibre vergini (se necessario)
Per rafforzare la nuova carta, si possono aggiungere piccole quantità di cellulosa vergine, a seconda dell’uso finale. - Produzione della nuova carta
La pasta viene stesa, disidratata e pressata in grandi fogli, che vengono avvolti in bobine e inviati alle cartotecniche per creare nuovi prodotti.
Guida pratica al riciclo
Capire quale carta si può o non si può riciclare è il primo passo per fare una raccolta differenziata davvero efficace. Alcuni materiali sembrano carta, ma in realtà contengono componenti plastici o trattamenti chimici che li rendono inadatti al riciclo. Altri, invece, finiscono troppo spesso nei rifiuti generici, anche se potrebbero essere recuperati.
Ecco una guida semplice e chiara per sapere cosa riciclare nel contenitore della carta.
Puoi riciclare nella carta:
- Carta da ufficio
- Quotidiani
- Riviste
- Opuscoli (piccoli)
- Buste (senza finestre)
- Volantini
Non puoi riciclare nella carta:
- Carta da parati
- Carta da pacchi (se non è pura carta, per es. ha glitter o è costituita in parte da un materiale plastico)
- Carta tagliuzzata
- Carta anticorrosiva VCI
- Carta kraft paraffinata
Cosa succede se non si ricicla la carta
Non riciclare la carta ha conseguenze ben più serie di quanto si possa immaginare. Senza il riciclo, cresce la richiesta di materia prima vergine, con un impatto diretto sulla deforestazione: più alberi vengono abbattuti, mettendo a rischio interi ecosistemi e riducendo la capacità delle foreste di assorbire CO₂.
Inoltre, la carta che finisce nei rifiuti indifferenziati va a riempire rapidamente le discariche, occupando spazio prezioso e generando costi elevati per lo smaltimento. A questo si aggiunge uno spreco importante di energia e acqua: produrre carta da fibre vergini richiede molte più risorse rispetto al riciclo.
Il mancato riciclo contribuisce anche all’aumento dell’inquinamento atmosferico e idrico, aggravando il bilancio ambientale dell’intero ciclo produttivo. E infine, gettare via la carta significa rinunciare a un’opportunità: quella di alimentare un’economia circolare in grado di generare valore, lavoro e innovazione.
COMIECO: buone notizie per il riciclo della carta
Secondo Ignazio Capuano, presidente di Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), la raccolta differenziata deve essere sostenuta e valorizzata.
Per questa ragione, Comieco ha istituito uno speciale Sportello con Ancitel, mettendo a disposizione dei Comuni medio-piccoli un supporto tecnico e risorse economiche.
Nel 2014, infatti, sono oltre 100 i Comuni a cui è stato accordato un finanziamento – per l’84% nelle regioni del Sud – per un totale di circa 2 milioni di euro, che verranno utilizzati per l’acquisto di attrezzature per il potenziamento della raccolta differenziata come sacchi, campane, cassonetti, bidoncini.
A distanza di quasi 10 anni, nel 2023, il finanziamento è stato di 190 milioni di euro, a conferma del valore economico generato dal riciclo. L’attenzione verso il Sud Italia è rimasta centrale: grazie a un piano straordinario di 3,5 milioni di euro, il Consorzio ha continuato a finanziare l’acquisto di attrezzature per la raccolta e il miglioramento dei servizi, affiancandosi anche ai progetti sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).